Текст песни: Francesco Camattini. Orfeo E Euridice.
Quando Orfeo si volta di scatto
Euridice non e piu con lui
-mi spiace se ho infranto il mio patto,
ma, sai com'e....-
anche Ade mi aveva promesso
che saresti tornata con me
molte anime avevo commosso e il mio canto
commuoveva anche me
e che sono inciampato nel dubbio,
se lasciarti per sempre di la:
come un cigno dal volo ricurvo
la ragione, restava al di qua
e scendevi sempre piu svelta,
e stupita dalla Necessita,
che solleva in alto i tuoi giorni
poi li scaglia con brutalita.
Cosi ti hanno vista i miei occhi bruciare
e il mio grido correva nel vuoto,
alla fine la carne, e un fatto volgare
che la mente non piega al suo gioco.
Il mio sbaglio e una cosa sicura,
ma volevo salvarti, si sa,
dalla noia che manca all'amore
dalle prossime trivialita
Coi miei alberi, danzo in tuo onore,
e ogni giorno balliamo affinche
si ritiri, dal cielo, la parte
che voleva abusare di te
Ci inondiamo di stelle remote,
e di sguardi che non abbiam piu,
solleviamo in alto la ruota
della vita che passa quaggiu
Certe Menadi infide mi hanno straziato
per non farmi cantare mai piu,
la mia testa mozzata pero, canta ancora
la mia lira l'accompagnera
Euridice e il destino, che divora le cose
non certo la mia crudelta
l'incertezza dei giorni mi ha insegnato a tradire
ogni attesa di normalita
Euridice non e piu con lui
-mi spiace se ho infranto il mio patto,
ma, sai com'e....-
anche Ade mi aveva promesso
che saresti tornata con me
molte anime avevo commosso e il mio canto
commuoveva anche me
e che sono inciampato nel dubbio,
se lasciarti per sempre di la:
come un cigno dal volo ricurvo
la ragione, restava al di qua
e scendevi sempre piu svelta,
e stupita dalla Necessita,
che solleva in alto i tuoi giorni
poi li scaglia con brutalita.
Cosi ti hanno vista i miei occhi bruciare
e il mio grido correva nel vuoto,
alla fine la carne, e un fatto volgare
che la mente non piega al suo gioco.
Il mio sbaglio e una cosa sicura,
ma volevo salvarti, si sa,
dalla noia che manca all'amore
dalle prossime trivialita
Coi miei alberi, danzo in tuo onore,
e ogni giorno balliamo affinche
si ritiri, dal cielo, la parte
che voleva abusare di te
Ci inondiamo di stelle remote,
e di sguardi che non abbiam piu,
solleviamo in alto la ruota
della vita che passa quaggiu
Certe Menadi infide mi hanno straziato
per non farmi cantare mai piu,
la mia testa mozzata pero, canta ancora
la mia lira l'accompagnera
Euridice e il destino, che divora le cose
non certo la mia crudelta
l'incertezza dei giorni mi ha insegnato a tradire
ogni attesa di normalita
Francesco Camattini
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