Sono il gene infetto dentro te sono il ladro il santo il martire sono un modo rispettabile per sopravvivere baciami leccami guardami mentre io divento
Come una libellula stanca e insicura non mi muovo dal mio fiore mentre appassisce e non ti guardo neanche piu' negli occhi e' inutile come un angelo
Bevi ancora un po' presto sara' tardi anche la seta prima o poi sbiadisce i petali si staccano dagli alberi galleggiano sui tuoi lamenti deboli come
Resto ancora nel limbo di un'eta' che costringe a un'altra identita' non reagisco alle tue regole non mi importa se dovro' perdere se questo e' vivere
e leggera non temi il giorno lecco e curo le tue ali e i tuoi colori come un dono vivo senza respirare senza peso mi conduci oltre lo specchio.
Neve sui rami dell'inverno ghiaccio che asciuga il salice vanno via gli anni di innocenza ultimo volo scenografico scuri turbini si sollevano lascero
notte ci nasconde e noi ci alziamo ormai senza piu' lividi in volo limpido vertigini vertigini sfioro e immagino vertigini vertigini ma sembra inutile oltre i limiti oltre
o illusioni di miele tienimi la mano salvami da me offrimi una cura speciale (pulsa e dilania come un vuoto bianco dentro che compresso preme contro i muri che lo
Ascolta se i baci fanno rumore non fingere che coscienza non sia dolore e portami via lontano da questo freddo che forma e realta' si schianta in me
Dormi e sei cosi' limpida tanto che e' semplice specchiarmi ancora in te dormi ed io con levita' colgo i fiori che non sai di porgermi ora che vergine